The yearly cycle of life in Craco Vecchio found the agrarian groups making their way to the fields again to begin planting fave and ceci beans for the next season.
They also started to pick olives to sweeten and preserve them in water. Water curing was the preferred method for curing green olives and took about a month of daily changing of the water the olives soaked in until they were no longer bitter.
Peppers, another staple that could be preserved, were hung to dry so they could be consumed during the winter. Some of the peppers will be dried in ovens to make “scaglia” or the crushed hot chilli pepper flakes that would be used for cooking or adding to salami or fresh sausage as a seasoning.
The church calendar in Craco Vecchio recognized the fourth Sunday in October as the annual celebration of the Feast of San Vincenzo Martire one of the patron saints of the town (San Nicola Vescovo was the other). This feast day was in continuous celebration by the townspeople since 1792 when the body of San Vincenzo first arrived in Craco.
On the Saturday before the feast day the processional statue of San Vincenzo would be carried from St. Peter’s Convent just outside the town to the Church of San Nicola (Chiesa Madre) in the center of Craco.
Then there was a full day agricultural fair held in the town’s outdoor market to buy and sell agricultural goods like peppers, apples, walnuts, celery, chestnuts, and farm animals.
On the Sunday of the feast day, after a special Mass at San Nicola there was a “Processione” for San Vincenzo carrying the statue of him from Chiesa Madre back to the convent.
Ottobre a Craco Vecchio
Il ciclo vitalizio annuale a Craco Vecchio era caratterizzato in questo periodo dalla presenza di squadre di contadini, i quali ritornavano nei campi per cominciare la semina di fave e ceci per la stagione successiva. Si usava anche iniziare a raccogliere le olive per addolcirle e poi metterle in conserva nell’acqua: la conservazione in acqua era infatti il metodo preferito per quanto riguarda le olive, e si impiegava circa un mese, durante il quale l’acqua veniva cambiata quotidianamente, prima che il sapore amaro del frutto sparisse quasi completamente.
I peperoncini, un’altro tipo di alimento che poteva essere preservato, venivano appesi per essere poi essicati e consumati durante la stagione invernale. Alcuni peperoncini venivano essicati in forno per ottenere le “scaglia”, le così chiamate scaglie di peperoncino che venivano poi usate per cucinare o per la produzione del salame piccante come spezia.
Nel calendario ecclesiastico di Craco Vecchio è invece degna di nota appunto la quarta ed ultima domenica d’ottobre, durante la quale si celebrava la festa di San Vincenzo Martire, patrono del paese (è bene ricordare anche come San Nicola Vescovo fosse equalmente celebrato e rispettato come secondo patrono). Questa ricorrenza si ripete e si celebra dal 1792, quando le reliquie del corpo di San Vincenzo arrivarono per la prima volta a Craco, come anticipato prima.
Durante la giornata di sabato, antecedente ai festeggiamenti, la statua di San Vincenzo veniva trasportata dal convento di San Pietro appena fuori Craco fino alla chiesa di San Nicola (la chiesa Madre), situata nel centro di Craco.
A quel punto veniva allestita una fiera agricola nel mercato cittadino all’aperto che era solita durare una giornata intera ed in cui si potevano vendere ed acquistare prodotti agricoli come peperoncini, mele, noci, castagne, gambi di sesamo e persino animali di fattoria vivi. Durante la giornata di festa di domenica, subito dopo una messa speciale alla chiesa di San Nicola veniva svolta una “processione” per San Vincenzo, la cui statua veniva trasportata dalla chiesa madre fino al convento, dove alloggiava precedentemente.