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Category: Craco Vecchio

May in Craco Vecchio

The month of May was a very significant month and active time in Craco Vecchio.

Following the church calendar, and centuries of tradition, on the first weekend in May they celebrated San Nicola and the Madonna della Stella, starting with a “processione” for San Nicola on the Saturday. On Sunday, the entire day is dedicated to celebrating Madonna della Stella, starting with a mass in the morning followed by a procession throughout the town.

To receive special favours from the Madonna, people would decorate a “cirio” (a wooden framed structure) with candles.  The cirio would be carried by a devotee along with the procession until it reached their home.  A small alter was prepared at the house, and prayers were said, thus completing their act of devotion.

In the afternoon, everyone gathered by the Madonna della Stella church for potato sac races, horse races, and bicycle races. In the evening, people gathered and ate fave, lupini, and ceci.  In the late 50s and 60s some amusement park rides were added for kids.  The day’s festivities always ended with a display of fireworks.

For all Festas, a committee was formed consisting of 5-10 people and overseen by the priest.  Their role was to raise funds and organize the entire festa.

Throughout the month of May there were daily visits to the church of the Madonna della Stella to celebrate mass or to say the rosary.

In the fields May was also a busy month.  The fave and ceci were picked and left in a large pile to dry.

The people also started preparing for the arrival of hired farm hands that came from as far away as Lecce to assist with the grain harvest.

Historic Dates in Craco

  • 10 May 1807 – Nicola Chiarito and his Briganti gang of about fifteen persons including his brother Antonio, attacked Craco, killing Francesco Antonio Colabella, who had organized the defense of the town. Some people were injured and a couple of houses and barns were burned.
  • 5 May 1808 – Antonio Chiarito, was arrested and, after a brief trial, was shot in Craco.
  • May 1861 there was an attempted murder against Leonardo Antonio Grossi, the mayor of Craco. The brigands Antonio Cotugno, Giuseppe Padovani, Vito and Rocco Francolino were accused of kidnapping and extortion of money against Grossi.
  • 20 May 1886  – the town council made a petition to the government to intervene to stabilize the inhabited area. The main area of concern continued to be along the road of Santa Maria Giampaolo.
  • First and Second Sundays – The feast dedicated to the Madonna della Stella, which has been celebrated since the eighteenth century. Today, because the Crachesi community lives in Craco Vecchio and Craco Peschiera, the festival takes place on two consecutive Sundays in May.
  • 1999 – reprint of the book, Note Storiche sul Comune di Craco, the history of the town is issued in Italian.

Maggio a Craco Vecchio

Maggio è da sempre stato un mese particolarmente significativo e ricchio d’attività a Craco vecchio.

Secondo il calendario ecclesiastico e secondo secoli di tradizioni, durante il primo finesettimana di maggio venivano festeggiati con una processione San Nicola e la Madonna della Stella.

Mentre la processione per San Nicola si celebrava di sabato, la giornata della domenica era interamente dedicata alla Madonna della Stella: le celebrazioni iniziavano con una messa durante la mattinata, seguita poi da una processione in suo onore attraverso la cittadina.

Gli abitanti solevano decorare un “cirio” (così veniva chiamata un tipo di struttura in legno) con delle candele per ricevere i favori della Madonna. Ogni cirio veniva trasportato durante la processione dal proprio credente, finchè egli non raggiungeva la propria abitazione sempre seguendo la processione. In casa sua veniva quindi innalzato un altarino sul quale i famigliari pregavano, completando in questo modo il loro rito di devozione.

Nel pomeriggio tutti si riunivano nella chiesa della Madonna della Stella per giocare con i sacchi di patate, per fare gare equestri ed in bicicletta. Durante la sera invece la gente soleva riunirsi nuovamente per mangiare fave, lupini e ceci. Al termine della seconda metà degli anni cinquanta e degli anni sessanta del secolo scorso furono aggiunte alle consuete celebrazioni anche delle giostre per i bambini. Il termine delle festività era caratterizzato sempre da scene di fuochi artificiali.

Durante ogni festa veniva eletta una delegazione di circa 5-10 persone, capitanata dal parroco di paese. Il loro ruolo era quello d’ottenere fondi e di organizzare il corso dell’intera festa.

Durante tutto il mese di maggio la chiesa della Madonna della Stella veniva quotidianamente visitata da credenti, i quali partecipavano alle messe o più semplice-mente si trovavano per dire il rosario.

Nei campi maggio era invce un mese molto intenso. Venivano raccolte le fave e i ceci, prima di venire essiccate in largi contenitori appositi.

Gli abitanti iniziavano a prepararsi per l’arrivo dei manovali, contadini che assistevano e lavoravano durante la raccolta del grano e che arrivavano fin da Lecce.

Le date storiche di Craco

  • 10 maggio 1807 – Nicola Chiarito e la sua compagnia di circa quindici briganti, tra cui anche suo fratello Antonio, attaccano Craco. Francesco Antonio Colabella, il quale organizza la difesa del paese, perde la vita durante le rappresaglie. Saranno diversi i feriti ed un paio di abitazioni e fienili verranno incendiati.
  • 5 maggio 1808 – Il brigante Antonio Chiarito viene arrestato e, dopo un breve processo, fucilato a Craco.
  • Maggio 1861 – Viene tentato l’omicidio di Leonardo Antonio Grossi, il sindaco di Craco d’allora. I briganti Antonio Cotugno, Giuseppe Padovani, Vito e Rocco Francolino vengono accusati di sequestro di persona ed estorsione finanziaria ai danni di Grossi.
  • 20 maggio 1886 – il consiglio comunale del paese lancia una petizione al fine di ottenere l’attenzione del governo nazionale e di rendere agibile l’area abitativa di Craco. La zona che desta maggiori preoccupazioni è quella circostante alla strada di Santa Maria Giampaolo.
  • Prima e seconda domenica di maggio – La festa dedicata alla Madonna della Stella viene celebrata sin dal diciottesimo secolo. Poiché la comunità crachese risiede oggi a Craco Peschiera e non più a Craco Vecchio, i festeggiamenti vengono organizzati in due domeniche successive a maggio.
  • Maggio 1999 – viene rilasciata la seconda edizione in italiano di Note Storiche sul Comune di Craco, la celebre storia del paese di Craco.
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May/Maggio 2025 Newsletter ~ English

CracoMay2025Newletter

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April in Craco Vecchio

April in Craco Vecchio was dominated by the Lenten observance and the celebration of Easter.  The work relating to the fields and earth was minimal as the planting was completed for the first crops.   However, the activity level at the church was greater.

Holy Week was a very special time of religious observation.  There were special foods made during Holy Week:  “biscotti con finocchio”, “biscotti con le uova”, “pupa” (doll-shaped cookies for kids) or “borsette” (purses) made with hard boiled eggs.

On Holy Thursday, 12 young boys would have their feet washed by the priest at the church as a symbol of Jesus washing the feet of his disciples.

Good Friday always commemorated the death of Jesus by a “processione”.  This started as two separate processions – one led by a man symbolizing Jesus, the other, led by a woman symbolic of his mother Mary.  Winding through laneways past the Church of the Madonna della Monserrato they joined in the piazza as a symbol of Jesus meeting his mother as He carried the cross to His death.  The photographs, provided by Fil Francavilla, to the left and below show these events in 1962.

During the procession timeless chants were sung  and can be seen on the Society website  at Good Friday Processione Chants

On Easter Sunday it was customary to eat hard boiled eggs and “soppressata” for antipasto, then “capretto” (goat) or agnello (lamb) would be served, always followed by a “dolce” (cake).  Children would kiss the hands of the elders who would give them hard boiled eggs or money.

Historic Dates in Craco

  • 3 April 1616-Tavern of Canzoniero was incorporated with the Chiesa Madre; it was completely demolished in the 1800s.
  • 18 April 1792 – on the intervention of Father Prospero of Craco, a Franciscan, a larger precious relic of San Vincenzo was obtained.
  • 18 April 1800 – Giuseppe Carella (originally of Montesano), husband of Teresa Chiarito, was assassinated by some brigands in the countryside near the village.
  • 4 April 1793 – Don Pasquale Arleo made an agreement to create a new altar for the relic of San Vincenzo.
  • 1 April 1821 – Domenico A. Ottaviano, held “secret unions” at the tavern he owned; he would be arrested in 1823.

Aprile en Craco Vecchio

A Craco Vecchio aprile era una mese dominato dall’osservanza della quaresima e dalla celebrazione della Pasqua. Il lavoro condotto sui campi e sulla terra era minimo dal momento che la semina era stata già completata e si attendeva quindi la crescita delle prime piantagioni. Nonostante ciò, il livello di attività ecclesiastiche era notevole.

La settimana santa era un periodo particolarmente speciale per quanto riguardavano le osservanze religiose. Durante questo tempo infatti venivano cotti cibi speciali, come i “biscotti col finocchio”, i “biscotti con le uova”, i “pupa” (dei biscottini a forma di pecora che si usava dare ai bambini) oppure le “borsette”, fatte con uova bollite dure.

Durante la giornata di giovedì santo, a dodici giovani venivano lavati i piedi dal prete della chiesa, come simbolo della lavatura dei piedi che storicamente Gesù eseguì ai suoi discepoli.

Di venerdì santo si commemorava la morte di Gesù tramite la ormai caratteristica “processione”. C’erano due processioni che prendevano piede a Craco, una capitanata da un uomo che simboleggiava la figura di Gesù, mentre la protagonista dell’altra era una donna, la quale raffigurava la vergine Maria. Serpeggiando attraverso i vicoli e i viottoli del paese, le due colonne attraversavano la chiesa della Madonna del Monserrato e finivano per congiungersi nella piazza principale, ancora una volta per simboleggiare l’incontro di Gesù con sua madre, mentre egli trasportava il peso della croce. Le fotografie, visibili in basso e a sinistra, sono state rese disponibili da Fil Francavilla e rappresentano lo scorrere dell’evento nel 1962. Durante la processione venivano cantate musiche d’ormai altri tempi: questi canti possono essere letti e consultati sul sito della società seguendo il collegamento a canti della processione del venerdì santo.

Durante la domenica di Pasqua si usavano mangiare come antipasto uova bollite dure e la “soppressata”, venivano poi serviti il “capretto” o “l’agnello”, ed infine seguiva il “dolce”. I bambini solevano baciare le mani degli anziani che davano loro soldi o uova bollite.

Le date storiche di Craco

  • 3 aprile 1616 – viene inaugurata la taverna del Canzoniero assieme alla Chiesa Madre; la taverna rimarrà operativa per più di due secoli, prima di venir demolita completamente.
  • 18 aprile 1792 – in seguito all’intervento di padre Prospero di Craco, un frate francescano, Craco ottiene una reliquia di San Vincenzo ancora più grande e preziosa.
  • 18 aprile 1800 – Giuseppe Carella (originario di Montesano), marito di Teresa Chiarito, viene assassinato da alcuni briganti nella campagne circostanti al paese.
  • 4 aprile 1793 – Don Pasquale Arleo stringe un accordo per edificare un nuovo altare in cui ospitare la reliquia di San Vincenzo.
  • 1 aprile 1821 – Domenico A. Ottaviano organizza le riunioni segrete dei carbonari presso la taverna di sua proprietà. Verrà arrestato un paio di anni dopo.
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March in Craco Vecchio

March in Craco was a a time of reawakening.  In keeping with the seasonal cycle followed by the inhabitants of Craco Vecchio they tended to the fields and to their spiritual needs.

The Earth:  As the earth re-awakens, life is renewed in the fields.  The warm March sun begins to caress the grain.   In the fields, grain was tended and fertilized, and people began preparing the soil for vegetables and fruit to be planted.

The Church: March 19th—San Giuseppe, was celebrated on this saint day by having large bonfires – the largest one in the piazza.  It was also customary to make “fecazzolë” – flat fried dough pieces – and bring these to the church to be offered to the poor people.

Interestingly, this feast day is also celebrated as Father’s Day in Italy (as it is in Spain and Portugal).  But the day also has other far reaching connections to customs and celebrations throughout the world.

In Sicily, where St. Joseph is regarded by many as their Patron Saint, and many Italian-American communities, thanks are given to St. Joseph for preventing a famine during the Middle Ages. According to legend, there was a severe drought and the people prayed for rain. They promised they would prepare a  large banquet.  The fava bean was the crop which saved the population from starvation, and is a traditional part of St. Joseph’s Day altars and traditions.

In the US, New Orleans, Louisiana, which was a major port of entry for Sicilian immigrants during the late 19th century, the Feast of St. Joseph is a city-wide event. Both public and private St. Joseph’s altars are traditionally built. There are also parades in honor of St. Joseph and the Italian population of New Orleans, which are similar to the many marching clubs and truck parades of Mardi Gras.  In the Mid-Atlantic regions, St Joseph’s Day is traditionally associated with the return of anadromous fish, such as eels and striped bass, to their natal rivers, like the Delaware.  St Joseph’s Day is also celebrated in other American communities with high proportions of Italians such as New York City; Buffalo, NY; Chicago, IL; Kansas City, MO; Gloucester, MA; and Rhode Island.  St. Joseph’s Day is also the day when the swallows are traditionally believed to return to Mission San Juan Capistrano after having flown south for the winter.

A common element to these events is St. Joseph’s Bread (Pane di San Giuseppe).  But it takes many forms from the fried “fecazzolë” of Craco or zeppole of Sicily to baked breads that are elaborately shaped and sculpted to represent crosses, staffs, wheat sheaves, braids or images of St. Joseph.

Historic Dates in Craco

  • 4 March 1799 – a large demonstration organized by the radicals under Tommaso Antonio Miadonna and his cousin, the priest Francesco Miadonna ended in a blood bath; many people were hurt or killed. The peasants killed the doctors Nicola Antonio Rigirone and Vincenzo Nardandrea, Don Alessandro Orsone, Nicola Maria Carbone and Antonio Quaranta.
  • 27 March 1808 – sixteen year old Tommaso Pascariello was murdered.

Marzo a Craco Vecchio

Marzo a Craco Vecchio era un periodo di risveglio. I suoi abitanti seguivano il ciclo stagionale, e quindi seguivano il ritmo dei campi ed i bisogni spirituali.

La Terra: proprio grazie al risveglio della terra, la vita torna ad apparire nei campi. Il caldo sole di Marzo comincia ad accarezzare le spighe di grano. Nei campi le sementi venivano preparate, mentre i contadini cominciavano a preparare la terra e a fertilizzarla per poi piantare vegetali.

La Chiesa: il 19 di Marzo—giorno di San Giuseppe — veniva celebrato con diversi grandi falò, di cui il più grande era situato nella piazza principale del paese. Si usava anche cucinare le “fecazzolë” – frittelle piatte a base di pezzi di pasta fritta – e portarle poi in chiesa per essere donate ai poveri.

E’ curioso notare come questo giorno di festa fosse celebrato anche sotto il nome di “giorno del padre” (come avviene anche in Spagna ed in Portogallo). La celebrazione di questa giornata è connessa anche con altri usi, costumi e festività in altre parti del mondo.

In Sicilia, dove San Giuseppe è considerato da molti ed anche da molte comunità italiane come il proprio santo patrono, gli venivano offerti dei ringraziamenti ufficiali per la protezione da lui concessa durante il medio-evo. Secondo la leggenda infatti, ci fu una pesante siccità e le genti di questa regione lo pregarono affichè arrivasse la pioggia. A questo scopo, gli promisero che avrebbero celebrato una festa in suo onore. La pioggia infine arrivò, e tutti i siciliani prepararono un ampio banchetto. Il fagiolo della fava fu quindi il cereale che salvò la popolazione locale dalla carestia, ed è tutt’ora parte fondamentale dell’altare e delle tradizioni legate a San Giuseppe.

Negli Stati Uniti, esattamente a New Orleans, stato della Lousiana, porto di grande importanza vista la quantità d’immigrati siciliani che lì arrivavano durante il diciannovesimo secolo, la festa di San Giuseppe è una celebrazione cittadina. Entrambi gli altari pubblici e privati di San Giuseppe sono costruiti in maniera tradizionale.

Vengono organizzate anche parate in onore di San Giuseppe dalla popolazione italiana di New Orleans, manifestazione simili a quelle del Mardi Gras, con carri in festa e con le bande delle varie organizzazioni della città che suonano in marcia.

Nelle regioni invece sull’Atlantico, come per esempio in Delaware, il giorno di San Giuseppe è tradizionalmente associato al ritorno del maschio di diverse specie di pesci al proprio fiume natale, come l’anguilla e la spigola. Il giorno di San Giuseppe viene celebrato anche da numerose altre comunità cittadine dove la proporzione di italo-americani è alta: stiamo parlando di New York City, di Buffalo, di Chicago, di Kansas City in Montana, di Loucester nello stato del Massachussets e a Rhode Island. Il giorno di San Giuseppe è anche il giorno in cui si crede gli uccelli migratori ritornino al paese di Mission San Juan Capistrano dopo aver volato a sud per l’inverno.

Un elemento comune di tutte le celebrazioni attuate in onore di San Giuseppe è il pane di San Giuseppe. Ci vogliono però diversi pezzi di “fecazzolë” di Craco o di zeppole siciliane per ricavarne questo tipo di pane: ha infatti una forma molto particolare ed elaborata, può rappresentare croci, covoni di frumento, oggetti agricoli, treccie o l’immagine stessa di San Giuseppe.

Le date storiche di Craco

  • 4 marzo 1799 – La grande dimostrazione organizzata dai radicali politici sotto la gestione di Tommaso Antonio Miadonna e di suo cugino, il prete Francesco Miadonna, termina in un bagno di sangue. Molti tra i cittadini locali vengono trucidati o rimangono feriti. I braccianti ammazzano i dottori Nicola Antonio Rigirone e Vincenzo Nardandrea, Don Alessandro Orsone, Nicola Maria Carbone e Antonio Quaranta.
  • 27 marzo 1808 – il sedicenne Tommaso Pascariello viene assassinato.
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February in Craco Vecchio

In the cycle of life in Craco Vecchio that was tied to the land and church February was a quiet month as the earth remained silent and cold.  Cracotans prepared for the Lenten season and the fasting that accompanies Lent.

The Earth: In the fields, the grain and “fave” would be hoed with the “zappa”.

The Church:  “Carnevale” continued until Mardi Gras when all cooking utensils were washed in a pot of hot ashes to remove all traces of fat.  Ash Wednesday would start the Lenten season with fasting.

The photo above, although not a February scene serves to illustrate the topography of the area.  Looking at it, along with the photo on page 1, the rolling countryside is clearly the main feature.  A closer look reveals that the vegetation, including cactus that is typical of the semi-arid conditions around Craco.    Yet the soil supports cultivated crops producing wonderful harvests of some of the finest wheat.  This explains why the Craco stemma shows an arm holding stalks of wheat in front of a rolling hillside.  And reportedly it is the reason Craco was originally called Montedoro (Hill of Gold) because of the abundant grain harvest even back then.

With immigration to America at the turn of the 20th Century, Crachesi  found the metropolitan locations they settled impacted their annual cycle.  There weren’t many fields to hoe in Lower Manhattan and no jobs there as farm labourers.  However, within a decade, as people moved to the suburbs they invariably all planted gardens of kitchen crops and fruit trees.

The church cycle was easier to keep as the events were universal.  The difference may have been that rather than celebrating these events in their isolated hilltop village they were now exposed Italians from other areas with different traditions.

Historic Dates in Craco

  • 6 February 1769 – A relic of San Vincenzo was sent from Rome on the initiative of Cardinal Marco Antonio Colonna, Vicar General for Pope Pius VI. It was delivered to Father Francesco Antonio of Craco.
  • February 1799 – Innocenzo DeCesare and Nicola M. Giannone, plant a liberty tree in the main square, and a municipal republican government formed.
  • l7 February 1815 – Basile DeSanto was sentenced to death, for leading a popular demonstration against the French Government that was held in Craco in 1814.
  • 13 February 1823 – Domenico A. Ottaviano, who owned the tavern where the “secret unions” were held on 1821, was arrested under the accusation of “conspiracy against the internal security of the state”, and “conspiracy in order to overthrow” the government. Domenico died in prison while he was awaiting trial.  His son, Vincenzo, was arrested on the same day to answer the same allegations. He spent a few years in a Bourbon prison.

Febbraio a Craco Vecchio

Secondo il ciclo vitalizio di Craco vecchio, strettamente legato ai cicli agricoli terreni ed ecclesiastici, febbraio veniva definito come un mese particolamente calmo: si diceva infatti che la terra rimanesse fredda e silenziosa. I crachesi solevano prepararsi alla stagione delle lenticchie e alla loro raccolta.

La Terra: nei campi il grano e le fave venivano zappati.

La Chiesa: il rito del “carnevale” era solito essere celebrato fino a Martedì grasso, e terminava proprio con una pulizia di tutti gli utensili all’interno di un paiolo colmo di ceneri ardenti, atto ad eliminare ogni possibile traccia residua di grasso o cibo. Il mercoledì delle ceneri dava inizio al periodo della quaresima e quindi al digiuno.

La foto riportata in alto, nonostante non sia un’immagine scattata in febbraio è utile ad illustrare la realtà topografica dell’area. Se la si guarda con attenzione assieme alla foto di pagina uno, è facile notare come il paesaggio circostante sia chiaramente protagonista. Da vicino è facile notarne la vegetazione, quindi i cactus e gli arbusti tipici delle clima semi-arido nel quale Craco è immerso.

Nonostante ciò la terra è fertile, alimenta i raccolti producendo chicci tra i più preziosi. Questo ci spiega perché lo stemma di Craco sia rappresentato da una mano che regge un fascio di grano davanti ad una collina ricurva, e anche perché in passato il nome originale di Craco fosse Montedoro: già dall’antichità infatti i raccolti solevano essere ricchi ed abbondanti.

In seguito al forte flusso migratorio verso il Nord-America intorno agli inizi del ventesimo secolo, i crachesi si resero presto conto che nei nuovi territori urbani dove si erano insediati il loro ciclo vitalizio annuale non poteva essere sostenuto. Non c’erano infatti molti campi da coltivare e da far fruttare intorno a Lower Manhattan e neppure impieghi come contadini o braccianti terrieri. Nonostante ciò, in un decennio circa, i crachesi che si spostavano verso le aree suburbane si assicurarono l’acquisto di un pezzo di terra all’interno del quale riuscirono a piantare orti, dai quali ricavavano le proprie erbe aromatizzate per la cucina, e giardini ricchi di alberi da frutto.

Il ciclo ecclesiastico era più facile da rispettare dal momento che gli eventi e le celebrazioni da condurre erano universali e non necessitavano di determinate condizioni paesaggistiche. L’unica differenza stava nella modalità stessa delle celebrazioni: mentre prima infatti i crachesi potevano celebrare i riti sul cucuzzolo della propria collina unicamente tra di loro, in america erano in continuo contatto con altri immigrati che, se pur sempre italiani, avevano diverse tradizioni e stili di vita.

Le date storiche di Craco

  • 6 febbraio 1769 – La reliquia di San Vincenzo viene inviata da Roma su iniziativa del Cardinale Marco Antonio Colonna, vicario generale di papa Pio sesto. Viene consegnata direttamente a padre Francesco Antonio di Craco.
  • Febbraio 1799 – Innocenzo DeCesare e Nicola M. Giannone piantano un albero della libertà nella piazza principale di Craco. Il loro gesto segna l’insediamento in municipio di un governo ti tipo repubblicano.
  • l7 febbraio 1815 – Basile DeSanto viene condannato a morte dopo aver organizzato una sommossa popolare contro il regime francese che controllava Craco dal 1814.
  • 13 febbraio 1823 – Domenico A. Ottaviano, proprietario della taverna all’interno della quale si tenevano le riunioni secrete dei carbonari, venne arrestato con l’accusa di cospirazione contro “la sicurezza interna dello stato” e “al fine di far crollare” il governo. Domenico muore in prigione ancora prima di ricevere la sentenza finale. Suo figlio, Vincenzo, viene arrestato nello stesso giorno con la stessa accusa. Dovrà rimanere diversi anni all’interno di una prigione Borbonica prima di ottenere la libertà.

 

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January in Craco Vecchio:

While January signifies the beginning of our calendar, the Cracotan year was a rhythmic cycle that never ended. Unlike society today, New Year’s Eve and New Year’s Day held no special significance in the Cracotan life cycle which was based not on time but rather the needs of the agrarian calendar and the church cycle.

An understanding of life there was based on two factors:

The Earth: First half of January was busy with the processing of pork –families would kill the pig they had been fattening since October.  Women would make soppressata, pancetta, salami, prosciutto, and lard.  One of the delicacies made was “sanguinaccë” a type of pudding made with pig blood mixed with raisins, almonds, nutmeg, and other spices.

The Church: Jan 6th— Epiphany but in Craco it is also connected to La Befana.  The “Befana” is an old woman, who brings gifts to the good children on Epiphany Eve. Good children would find oranges, almonds, or candy in their stocking.  Bad children would find pieces of coal instead.  This also marked the beginning of “Carnevale” – a time of feasting and serenades with the “cupa cupa” – a homemade musical instrument.

Of course, for those who immigrated from Craco to the urban environments in North America these traditions changed but are well worth remembering.

Historic Dates in Craco

  • 17 January 1864 -Angelo Altomonte, a National Guard soldier, died in a fire as a result of a conflict with brigands.

Gennaio A Craco Vecchio

Mentre il mese di gennaio ha da sempre avuto come significato l’inizio del nostro calendario solare, l’anno crachese segue un ritmo temporale dinamico senza fine. A differenza della società odierna, secondo i costumi vitalizi crachesi le giornate dell’ultimo e del primo dell’anno non avevano significato alcuno. Ciò era dovuto al fatto che il ciclo di vita stesso crachese non si basava sul tempo ma più che altro sui bisogni del calendario agricolo e dei cicli ecclesiastici.

Per capire a fondo come si viveva laggiù, dobbiamo studiare a fondo due suoi fattori caratteristici, quindi:

La terra: la prima metà del mese di gennaio era spesso caratterizzata dal rito del maiale – le famiglie erano infatti solite sgozzare un maiale dopo quattro mesi circa durante i quali era stato lasciato ingrassare ben bene.

Le donne si occupavano degli insaccati, quindi della produzione della soppressata, della pancetta, del salame, del prosciutto e anche del lardo. Una delicatezza locale erano le “sanguinacce”, miscugli a base di sangue suino con uvetta, mandorle, noci e altre spezie.

La chiesa: il 6 di gennaio è il giorno dell’epifania: a Craco però ciò è connesso all’evento della “Befana”. La “Befana” rappresenta la figura di un’anziana donna, famosa per i doni che distribuisce ai bambini bravi la vigilia della notte del 6 gennaio.

I bambini che durante l’anno si sono comportati bene possono aspettarsi nella propria calza delle arance, delle mandorle o dei dolciumi. I bambini che invece sono stati cattivi riceveranno del carbone.

Questa data segnava in passato l’inizio del “carvnevale”, un momento di gioia ricco di feste, canti e serenate accompagnate dalla “cupa cupa”, un tipico strumento musicale locale fatto a mano.

Chiaramente, la maggior parte di coloro che emigrarono verso l’America e che vivono oggi giorno in ambienti metropolitani non celebrano più le antiche tradizioni, nonostante sia importante farle sempre presenti e non dimenticarle.

Le date storiche di Craco

  • 17 gennaio 1864 -Angelo Altomonte, un soldato della guardia nazionale, viene colpito a morte da un proiettile durante un conflitto a fuoco con i briganti.
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August in Craco Vecchio

Then and now, harvest is the culmination of an entire year’s work and its completion is cause for celebration in all cultures.

August was a busy month in Craco for preserving foods that will be used throughout the winter months.  Countless bottles of tomatoes were preserved as a paste, pieces, or as whole peeled tomatoes.

People also sifted and sorted the faveand ceci beans to select the best of them which were put into sacs for the winter. The not-so-good legumes were used as food for the animals.
“Ceci al tufo” and fave beans were dried and prepared as snack foods along with Ceci al tufo.  Lupini beans were brined and preserved for snacking too.

In Craco this culminates on August 15th with the celebration of Ferragosto, which is celebrated throughout Italy and coincides with the Roman Catholic holy day of the Assumption.

 

 

After Ferragosto, many people from Craco would walk to the neighboring town of Pisticci to celebrate the feast of San Rocco there.

 

 

 

 

 

AGOSTO A CRACO VECCHIO

Tutt’oggi come un tempo, il raccolto è il risultato culmine di un anno intero di lavoro, il cui completamento è per tutti i popoli sinonimo di celebrazioni e gioia.

Agosto a Craco era un mese di grande lavoro, durante il quale si cominciavano a mettere in conserva i cibi da consumare durante i mesi invernali. Innumerevoli erano quindi le bottiglie di pomodori che venivano preparate per essere preservate: vi erano bottiglie contenenti pezzi di pomodori interi, bottiglie di pelati e bottiglie di passata di pomodoro.

La gente locale era solita selezionare e dividere le fave ed i ceci per ottenerne la parte qualitativamente migliore, anch’essa da essere poi radunato in sacchi per l’inverno. I legumi non di prima qualità venivano dati invece come foraggio per gli animali.

I “ceci al tufo” e le fave venivano essiccate per essere poi preparate come snack, quindi alimenti per spuntini veloci. Anche gli stessi Lupini venivano ripuliti per essere poi messi in conserva, anch’essi come snack.

A Craco il termine dei lavori si raggiungeva durante il 15 di Agosto circa, giorno in cui prendevano piede le celebrazioni di Ferragosto. Ferragosto, celebrato largamente tutt’ora in ogni regione italiana, coincide con il giorno di festa romano cattolico della sacra assunzione.

Dopo ferragosto molti abitanti erano soliti camminare da Craco fino al paese confinante di Pisticci per aggregarsi alla festa di San Rocco.

 

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HISTORIC DATES IN CRACO

In Craco’s long history many significant events have occurred. For those of us interested in the town, the knowledge of these events is limited to the material contained in the town’s history, Note Storiche sul Comune di Craco, that was first published by Prof. Dino D’Angella in 1986 in Italian (the English translation issued by the Society is available on Amazon.com).  A review of  it allows us to identify the following:

JANUARY

· 17 January 1864 -Angelo Altomonte, a National Guard soldier, died in a fire as a result of a conflict with brigands.

FEBRUARY

· 6 February 1769 – A relic of San Vincenzo was sent from Rome on the initiative of Cardinal Marco Antonio Colonna, Vicar General for Pope Pius VI. It was delivered to Father Francesco Antonio of Craco.

· February 1799 – Innocenzo DeCesare and Nicola M. Giannone, plant a liberty tree in the main square, and a municipal republican government formed.

· l7 February 1815 – Basile DeSanto was sentenced to death, for leading a popular demonstration against the French Government that was held in Craco in 1814.  

· 13 February 1823 –  Domenico A. Ottaviano, who owned the tavern where the “secret unions” were held on 1821, was arrested under the accusation of “conspiracy against the internal security of the state”, and “conspiracy in order to overthrow” the government. Domenico died in prison while he was awaiting trial.  His son, Vincenzo, was arrested on the same day to answer the same allegations. He spent a few years in a Bourbon prison.

MARCH

· 4 March 1799 – a large demonstration organized by the radicals under Tommaso Antonio Miadonna and his cousin, the priest Francesco Miadonna ended in a blood bath; many people were hurt or killed. The peasants killed the doctors Nicola Antonio Rigirone and Vincenzo Nardandrea, Don Alessandro Orsone, Nicola Maria Carbone and Antonio Quaranta.

· 27 March 1808 – sixteen year old Tommaso  Pascariello was murdered.

APRIL

· 3 April 1616-Tavern of Canzoniero was incorporated with the Chiesa Madre; it was completely demolished in the 1800s.

· 18 April 1792 – on the intervention of Father Prospero of Craco, a Franciscan, a larger precious relic of San Vincenzo was obtained.

· 18 April 1800 – Giuseppe Carella (originally of Montesano), husband of Teresa Chiarito, was assassinated by some brigands in the countryside near the village.

· 4 April 1793 – Don Pasquale Arleo made an agreement to create a new altar for the relic of San Vincenzo.

· 1 April 1821 – Domenico A. Ottaviano, held “secret unions” at the tavern he owned; he would be arrested in 1823.

MAY

· 10 May 1807 – Nicola Chiarito and his Briganti gang of about fifteen persons including his brother Antonio, attacked Craco, killing Francesco Antonio Colabella, who had organized the defense of the town. Some people were injured and a couple of houses and barns were burned.

· 5 May 1808 – Antonio Chiarito, was arrested and, after a brief trial, was shot in Craco.

· May 1861 there was an attempted murder against Leonardo Antonio Grossi, the mayor of Craco. The brigands Antonio Cotugno, Giuseppe Padovani, Vito and Rocco Francolino were accused of kidnapping and extortion of money against Grossi.

· 20  May 1886  – the town council made a petition to the government to intervene to stabilize the inhabited area. The main area of concern continued to be along the road of Santa Maria Giampaolo.

· First and Second Sundays – The feast dedicated to the Madonna della Stella, which has been celebrated since the eighteenth century. Today, because the Crachesi community lives in Craco Vecchio and Craco Peschiera, the festival takes place on two consecutive Sundays in May.

· 1999 – reprint of the book, Note Storiche sul Comune di Craco, the history of the town is issued in Italian.

JUNE

· 4 June 1792 – The body of San Vincenzo, arrived in Craco and placed in the chapel of the Madonna della Stella on the following day it was brought in a solemn procession to Craco.

· 10 June 1810—Dr. Giovanni Eligio Rigirone, about 28 years old, was killed in a building on Vico Santa Barbara. Antonio Chiarito, was arrested and after a trial convicted of the crime.

· 25 June 1862—Custom guards Domenico Salsano, (native of Afragola) and Gaetano Solomone (of Noja, today Naples) were killed in the countryside near Craco by brigands.  On the same day, a Rigirone, who was a National Guard soldier in Craco “had his head cut off by means of a knife” by a brigand group.

JULY

· 1678 – Fra’ Giuseppe of Craco was elected the Provincial Priest of the monastery in Craco.

· 1806 – a group of citizens including the farmers who wanted land, former soldiers, and Bourbons stood in opposition to the army of Napoleon .

· 18 July 1807 – The band of briganti headed by Antonio Barberio killed Nicola Rigirone (28 years old, husband of Angiola Rinaldi), looted and robbed the town, and caused injuries to some citizens.

· 1861 – Archimede Rigirone was appointed mayor, replacing Francesco Cammarota.

· 25 July 1874 – Cappuccino, the Crachese briganti  was killed in a barrage of fire in the territory of Padula.

· 1944 – eight temporary policemen, Emanuele Pisciotta, Salvatore Spera (son of the late Domenico), Nicola Colabella (di Alfredo), Giuseppe Lerro (son of the late Gennaro), Salvatore Episcopia (di Francesco), Pietro D‘Elia (son of the late Antonio), Antonio Consoli, and Donato Spera (son of the late Donato). were hired to guard the grain harvest to avoid the theft of and the subsequent smuggling of agricultural produce

· 1984 – first edition of  Note Storiche sul Comune di Craco is published by Prof. Dino D’Angella in Italy.

AUGUST

· 1860 – there were sixteen Crachesi soldiers in Garabaldi’s Republican National Guard, commanded by Captain Andrea Cammarota and Lieutenant Samuele Rigirone.  Names that are known are: Innocenzo Pasciucco (fu Giuseppe), Giuseppe A. Camperlengo, Francesco Crapulli, Vincenzo Vietri (fu Rocco), and Pasquale Marrese (fu Domenico).

· 1895— there were protests within the town council because of questions regarding the failed election of a pair of candidates. Innocenzo Mastronardi and Tommaso Miadonna, after long discussions in the assembly.  They lost the election because they were not awarded a few contested votes. The council was paralyzed by this dispute for at least four months.

· 2009 – English translation of Note Storiche sul Comune di Craco, the history of the town is issued by The Craco Society.

SEPTEMBER

· 1807 – Angelo Antonio Biancullo, originally from Montemurro, was assassinated by unknown briganti.

·  9 September 1850 – a verdict by the Special Great Court of Basilicata condemned Nicola Maria Caruso (also known as Father Ferdinando of Craco, a Franciscan, born in September of 1811) to twenty years in prison for “suspicion of writing and printing speeches inciting unrest, and conspiring to arm against the Royal Authority.

· 1877 – A  new confraternity to San Vincenzo was founded.

· 22 September 1902 – Prime Minister Giuseppe Zanardelli arrived in Craco, dining at the Town Hall  about 1:30 pm. He received the local Town councilors and those of Montalbano Jonico, Pisticci, Ferrandina, Bernalda and Grottole. He left about 5:30 pm.

OCTOBER

· Fourth Sunday – The feast of San Vincenzo, Martire di Craco has been held annually since 1792.

NOVEMBER

· 4 November 1788 – Father Nicola Onorati, who was also known as Columella, gained notoriety for scientific merit from Latin scholars when speaking at the inaugural opening of University of Naples.  He held the Chair of Agriculture and Pastoralist there.

· 14 November 1861 – A raid on Craco began with  about 1,000 brigands.  The brigands found  many supporters including brothers Gaetano and Giovanni Arleo, Antonio Miadonna (husband of Rosa Grossi), the Santalucia family, the Rev. Giuseppe Colabella and others. Rifles and pistols were shot in front of the Palazzo Carbone and the Palazzo Magistro. Some stables were burned and homes of the wealthy were robbed.

· 24 November 1861, sixteen people were executed in front of the Franciscan Convent: Antonio Miadonna (43 years old), farmer Giuseppe Sisto (age 50, husband of Clementina Cacciatore), Nicola Santalucia (a barber, age 56, husband of Margherita Lobosco), the proprietor of the coffee bar Angelo Santalucia (in his 20’s, the son of Nicola and Margherita Lobosco), his brother Francesco (aged 18), Nicola D’Arletta (a farmer, 36 years old, husband of Caterina Rinaldi), coachman Giuseppe LaLingua (in his 50’s husband of Grazia Lapadula), the Priest Giuseppe Colabella (30 years old), farmer Giovanni Episcopia (18 years, son of Rosa Episcopia), farmer Gaetano Vivero (32, husband of Maria Leonarda Padula), farmer Francesco Branda (21, son of Carmina Branda), sixteen-year-old Giovanni Baldassarre, coachman Francesco Franco (40 years old, husband of Rosa M. Triunfo), and coachman Francescantonio Plati (40 years, married to Luisa Carlucci).

· 1980 – the chapel of the Convent of San Pietro, (which housed the relic of San Vincenzo) which was attached to the monastery, was closed to the public after an earthquake.

DECEMBER

· 1926 – Province of Matera was created and included Craco in it.

 

 

Le date storiche di Craco


Sono tanti gli eventi che si sono succeduti durante la lunga storia di Craco.

Per coloro che, tra noi, sono interessati a saperne di più sul passato di Craco, è importante sottolineare come le informazioni legate a questi eventi provengano per intero dal materiale contenuto all’interno di Note Storiche sul Comune di Craco. Questo libro tratta della storia del paese ed è stato pubblicato per la prima volta in italiano nel 1986 dal professor Dino D’Angella (la versione tradotta in lingua inglese dalla Craco Society può essere acquistata su Amazon.com). Una nuova revisione del libro ci ha permesso di indentificare gli eventi di maggiore importanza accaduti a Craco. Gli abbiamo elencati e descritti qui in basso:

GENNAIO

· 17 gennaio 1864 -Angelo Altomonte, un soldato della guardia nazionale, viene colpito a morte da un proiettile durante un conflitto a fuoco con i briganti.

FEBBRAIO

· 6 febbraio 1769 – La reliquia di San Vincenzo viene inviata da Roma su iniziativa del Cardinale Marco Antonio Colonna, vicario generale di papa Pio sesto. Viene consegnata direttamente a padre Francesco Antonio di Craco.

· Febbraio 1799 – Innocenzo DeCesare e Nicola M. Giannone piantano un albero della libertà nella piazza principale di Craco. Il loro gesto segna l’insediamento in municipio di un governo ti tipo repubblicano. 

· l7 febbraio 1815 – Basile DeSanto viene condannato a morte dopo aver organizzato una sommossa popolare contro il regime francese che controllava Craco dal 1814.

· 13 febbraio 1823 – Domenico A. Ottaviano, proprietario della taverna all’interno della quale si tenevano le riunioni secrete dei carbonari, venne arrestato con l’accusa di cospirazione contro “la sicurezza interna dello stato” e “al fine di far crollare” il governo. Domenico muore in prigione ancora prima di ricevere la sentenza finale. Suo figlio, Vincenzo, viene arrestato nello stesso giorno con la stessa accusa. Dovrà rimanere diversi anni all’interno di una prigione Borbonica prima di ottenere la libertà.

MARZO

· 4 marzo 1799 – La grande dimostrazione organizzata dai radicali politici sotto la gestione di Tommaso Antonio Miadonna e di suo cugino, il prete Francesco Miadonna, termina in un bagno di sangue. Molti tra i cittadini locali vengono trucidati o rimangono feriti. I braccianti ammazzano i dottori Nicola Antonio Rigirone e Vincenzo Nardandrea, Don Alessandro Orsone, Nicola Maria Carbone e Antonio Quaranta.

· 27 marzo 1808 – il sedicenne Tommaso Pascariello viene assassinato.

APRILE

· 3 aprile 1616 – viene inaugurata la taverna del Canzoniero assieme alla Chiesa Madre; la taverna rimarrà operativa per più di due secoli, prima di venir demolita completamente.

· 18 aprile 1792 – in seguito all’intervento di padre Prospero di Craco, un frate francescano, Craco ottiene una reliquia di San Vincenzo ancora più grande e preziosa.

· 18 aprile 1800 – Giuseppe Carella (originario di Montesano), marito di Teresa Chiarito, viene assassinato da alcuni briganti nella campagne circostanti al paese.

· 4 aprile 1793 – Don Pasquale Arleo stringe un accordo per edificare un nuovo altare in cui ospitare la reliquia di San Vincenzo.

· 1 aprile 1821 – Domenico A. Ottaviano organizza le riunioni segrete dei carbonari presso la taverna di sua proprietà. Verrà arrestato un paio di anni dopo.

MAGGIO

· 10 maggio 1807 – Nicola Chiarito e la sua compagnia di circa quindici briganti, tra cui anche suo fratello Antonio, attaccano Craco. Francesco Antonio Colabella, il quale organizza la difesa del paese, perde la vita durante le rappresaglie. Saranno diversi i feriti ed un paio di abitazioni e fienili verranno incendiati.

· 5 maggio 1808 – Il brigante Antonio Chiarito viene arrestato e, dopo un breve processo, fucilato a Craco.

· Maggio 1861 – Viene tentato l’omicidio di Leonardo Antonio Grossi, il sindaco di Craco d’allora. I briganti Antonio Cotugno, Giuseppe Padovani, Vito e Rocco Francolino vengono accusati di sequestro di persona ed estorsione finanziaria ai danni di Grossi.

· 20 maggio 1886 – il consiglio comunale del paese lancia una petizione al fine di ottenere l’attenzione del governo nazionale e di rendere agibile l’area abitativa di Craco. La zona che desta maggiori preoccupazioni è quella circostante alla strada di Santa Maria Giampaolo.

· Prima e seconda domenica di maggio – La festa dedicata alla Madonna della Stella viene celebrata sin dal diciottesimo secolo. Poiché la comunità crachese risiede oggi a Craco Peschiera e non più a Craco Vecchio, i festeggiamenti vengono organizzati in due domeniche successive a maggio.

· Maggio 1999 – viene rilasciata la seconda edizione in italiano di Note Storiche sul Comune di Craco, la celebre storia del paese di Craco.

GIUGNO

· 4 giugno 1792 – la reliquia del corpo di San Vincenzo arriva a Craco prima di esser posizionata all’interno della cappella della Madonna della Stella. Verrà trasportata tramite una processione solenne attraverso il paese di Craco il giorno successivo.

GIUGNO

· 10 giugno 1810 — il dottor Giovanni Eligio Rigirone, di appena 28 anni, viene assassinato su Vico Santa Barbara. Antonio Chiarito verrà accusato del delitto e, dopo un breve processo, condannato.

· 25 giugno 1862— I guardiani Domenico Salsano, (nativo di Afragola) e Gaetano Solomone (di Noja, oggi Napoli) vengono massacrati dai briganti nelle campagne vicino a Craco. Durante lo stesso giorno, a Rigirone, un soldato della guardia nazionale di Craco, verrà mozzata la testa con un coltello da un gruppo di briganti.

LUGLIO

· Luglio 1678 – Fra’ Giuseppe di Craco viene eletto sacerdote della provincia del monastero di Craco.

· Luglio 1806 – un gruppo di cittadini, tra i quali anche contadini che richiedevano un pezzo di terra, ex soldati e borbonici, si ribellano contro l’armata di Napoleone 

· 18 luglio 1807 – La banda di briganti capitanata da Antonio Barberio assassina Nicola Rigirone (di appena 28 anni, marito di Angiola Rinaldi) prima di saccheggiare e fare razzie in paese, ferendo molti dei cittadini locali.

· Luglio 1861 – Archimede Rigirone viene eletto sindaco e prende il posto di Francesco Cammarota.

· 25 luglio 1874 – Cappuccino, uno dei briganti Crachesi, viene massacrato da una raffica di colpi d’arma da fuoco nel territorio di Padula.

· Luglio 1944 – otto poliziotti temporanei, Emanuele Pisciotta, Salvatore Spera (figlio del defunto Domenico), Nicola Colabella (di Alfredo), Giuseppe Lerro (figlio del defunto Gennaro), Salvatore Episcopia (di Francesco), Pietro D‘Elia (figlio del defunto Antonio), Antonio Consoli, e Donato Spera (figlio del defunto Donato) si arruolano per fare la guardia al raccolto di grano, evitandone il furto e che diventi merce agricola di contrabbando.

· Luglio 1984 – la prima edizione di Note Storiche sul Comune di Craco viene pubblicata in Italia dal professor Dino D’Angella.

AGOSTO

· Agosto 1860 – sono sedici i soldati Crachesi che servono all’interno dei ranghi della guardia nazionale repubblicana di Garibaldi, tutti sotto il comando del capitano Andrea Cammarota e del tenente Samuele Rigirone. I nomi conosciuti sono quelli di: Innocenzo Pasciucco (fu Giuseppe), Giuseppe A. Camperlengo, Francesco Crapulli, Vincenzo Vietri (fu Rocco) e Pasquale Marrese (fu Domenico).

· Agosto 1895— Scoppiano varie proteste all’interno del consiglio comunale dopo lunghe discussioni in assemblea. Queste proteste sono causate da alcune domande a cui non viene data risposta sul conto della mancata elezione di un paio di candidati. Stiamo parlando di Innocenzo Mastronardi e Tommaso Miadonna. Entrambi avevano infatti perso le elezioni a causa di pochi voti contestati. Il consiglio è paralizzato e non riesce a risolvere la situazione di stallo che durerà ben quattro mesi.

· Agosto 2009 – La traduzione in lingua inglese di Note Storiche sul Comune di Craco, la storia del paese di Craco, viene completata dalla The Craco Society ed è disponibile all’acquisto.

SETTEMBRE

· Settembre 1807 – Angelo Antonio Biancullo, originario di Montemurro, viene assassinato da un gruppo di briganti, l’identità dei quali rimarrà sconosciuta.

· 9 settembre 1850 – un verdetto della grande corte speciale della regione Basilicata condanna Nicola Maria Caruso (conosciuto anche come padre Ferdinando di Craco, un frate francescano nato nel settembre del 1811) a venti anni di reclusione. La sentenza è “per il sospetto che abbia scritto e pubblicato discorsi atti a fomentare disordini e a favorire cospirazioni violente contro le autorità reali.”

· Settembre 1877 – Viene fondata una nuova confraternita di San Vincenzo

· 22 settembre 1902 – il primo ministro italiano Giuseppe Zanardelli arriva a Craco. Intorno all’una e mezza di primo pomeriggio viene allestito un pranzo in municipio in onore della sua visita. Durante quell’occasione, Giuseppe Zanardelli riceve anche i consiglieri comunali delle località limitrofe di Montalbano Jonico, Pisticci, Ferrandina, Bernalda e Grottole. Ripartirà da Craco alle cinque e mezza dello stesso pomeriggio.

OTTOBRE

· Quarta domenica d’ottobre – La festa di San Vincenzo, Martire di Craco, viene organizzata annualmente in paese dal 1792.

NOVEMBRE

· 4 novembre 1788 – Padre Nicola Onorati, conosciuto anche con il soprannome di Columella, guadagna notorietà tra gli studiosi dell’accademia di Latino. Questo grazie alle sue conoscenze scientifiche che dimostra parlando durante l’inaugurazione dell’apertura dell’università di Napoli. È proprio lì che a Padre Nicola Onorati verrà data la cattedra in agricoltura e pastorizia.

· 14 novembre 1861 – Craco viene invaso da un’orda di mille briganti. I briganti trovano in paese diversi sostenitori, tra i quali anche i fratelli Gaetano e Giovanni Arleo, Antonio Miadonna (marito di Rosa Grossi), la famiglia dei Santalucia, il reverendo Giuseppe Colabella ed altri ancora. Proiettili di pistola e carabina vengono sparati davanti a Palazzo Carbone e a Palazzo Magistro. I briganti e i loro sostenitori riusciranno a bruciare alcune stalle e derubare le case dei cittadini più abbienti.

· 24 novembre 1861, sedici uomini vengono fucilati davanti al convento francescano. Questi sono: Antonio Miadonna (43 anni), Giuseppe Sisto (contadino, 50 anni, marito di Clementina Cacciatore), Nicola Santalucia (barbiere, 56 anni, marito di Margherita Lobosco), Angelo Santalucia (proprietario di una caffetteria, ancora nei suoi vent’anni, figlio di Nicola e Margherita Lobosco), Francesco Santalucia (fratello di Angelo Santalucia, 18 anni), Nicola D’Arletta (contadino, 36 anni, marito di Caterina Rinaldi), Giuseppe LaLingua (cocchiere, sui cinquant’anni, marito di Grazia Lapadula), Giuseppe Colabella (prete, 30 anni), Giovanni Episcopia (contadino, 18 anni, figlio di Rosa Episcopia), Gaetano Vivero (contadino, 32 anni, marito di Maria Leonarda Padula), Francesco Branda (contadino, 21 anni, figlio di Carmina Branda), Giovanni Baldassarre (16 anni), Francesco Franco (cocchiere, 40 anni, marito di Rosa M. Triunfo), e Francescantonio Plati (cocchiere, 40 anni, marito di Luisa Carlucci).

· 1980 – la cappella del convento di San Pietro – la quale ha ospitato la reliquia di San Vincenzo e posizionata appena a fianco del monastero – viene chiusa al pubblico in seguito a movimenti sismici.

DICEMBRE

· Dicembre 1926 – Vengono stabiliti i confini della provincia di Matera con Craco al loro interno.

 

 

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A PROTEST IN CRACO

The town of Craco was so profoundly impacted by the Frana that started in December 1963 that it ultimately had to be abandoned. This was a difficult and challenging change that started a new wave of emigration and the creation of the new town of Craco Peschiera. While establishing the new town there were delays which led to a series of protests. Below are recollections as recounted by Franco Rinaldi about the events:

 

“After the first Frana event in 1963 when land slid downstream towards the SP 103 roadway Civil Engineers intervened putting mirrors in cracks in the houses to measure changes. From 1963-64 they inserted concrete pilings in the ground and built a retaining wall. But there was no drain in the wall for water and in 1965 there was a second landslide when the wall collapsed and dragged other houses down. The mirrors placed in the houses continued breaking, a sign the landslide was still moving. The area was razed by the engineers and the houses became rubble (at present the area just looks like a square of undeveloped ground) along the roadway SP 103. People were displaced from 1963 to 1965 with the first group living in a tent city built in the square. Meanwhile, further down the valley (where the monastery is located) construction began on barracks type buildings. There was a referendum and the decision was to build housing in both Craco Vecchio and down below (where Craco Peschiera is today).

Since 1963, the municipality had been expropriating land and olive groves and began to build houses. People were placed in the barracks and the tent city remained. Meanwhile, in Craco Perschiera the construction of housing continued. As the work proceeded in Peschiera, some of the displaced people, after at least 3 years of living in shacks, were assigned a house. After the first assignment, there was a slowdown in the work of construction of the houses in Peschiera. Tired of delays the people complained and held protests in 1969-70.

The town of Craco Peschiera, although providing a new home for Cracotans also impacts the inhabitants as they can see Craco Vecchio daily.

 

Their feelings about the situation are reflected in a poem written by Silvana Ragone:

CRACO
IT LOOKS AT YOU FROM AFAR
HOW SHARP IS YOUR PROFILE.
IT ATTRACTS ME.
YOU LIE ALONE,
ON THE HILLSIDE.
YOUR HOUSES,
GUTTED BY THE LANDSLIDE
FROM HERE SEEM INTACT.
EVEN WHEN THE TOWER IS ALWAYS THERE
TO STRENGTHEN MY MEMORIES
I REVISIT YOU WITH MY HEART
AND FIND IN YOU
MY WHOLE LIFE.

Photographs courtesy of Pietro Colonna

 

UNA PROTESTA A CRACO

La città di Craco è stata profondamente impattata dallo svolgersi dei mutamenti geologici franosi che hanno preso piede dal 1963 e che ne hanno conseguito l’abbandono totale. E’ stato un cambiamento difficile e sfidante, il quale ha dato vita ad un vero e proprio movimento migratorio e la creazione del nuovo paese di Craco Peschiera.
La costruzione del nuovo paese è in realtà stata caratterizzata da diversi ritardi che portarono allo sfociare di una serie di proteste. Vogliamo riportare sotto alcune descrizioni di come si svolsero questi fatti di protesta in quel periodo, raccontati da Franco Rinaldi di Verona.

“In seguito al primo evento franoso del 1963, quando la terra scivolò verso valle fino a raggiungere la superstrada SP 103, gli ingegneri civili intervennero inserendo dei vetri tra le vessure formatasi all’interno delle case per misurarne i cambiamenti. Dal 1963 al 1965 inserirono delle colonne di cemento nel terreno e costruirono un muro di cinta. Dai muri non ci fu nessuno scarico d’acqua e nel 1965 una seconda frana conseguì la loro completa rottura, oltre al crollo di diverse unità abitative. I vetri posti all’interno delle case continuarono ad infrangersi, chiaro segno che i movimenti geologici sembravano tutt’altro che in attenuazione. L’area fu quindi abbattuta dagli ingegneri e ridotta ad un vero e proprio cumulo di macerie affacciata sulla statale SP 103 (al momento questo territorio appare come un’area quadrata di terreno non coltivato). I suoi abitanti cominciarono ad essere rilocati dal 1963 al 1965: i primi tra essi vivevano in una tendopoli eretta proprio all’interno dell’area demolita. Nello stesso momento era iniziata piu’ a valle (nei pressi del monastero) la costruzione di una baraccopoli, pronta ad ospitare un numero superiore di persone per un periodo maggiore. Ci fu quindi un referendum e la decisione unanime fu quella di costruire nuove abitazioni sia a Craco Vecchio che a valle, dove Craco Peschiera si trova al momento. Dal 1963 il comune cominciò quindi ad espropriare terreni e campi d’olivo piu’ in basso, cominciando ad edificare nuove case. Gli abitanti furono quindi posizionati nella baraccopoli che rimase per un lungo periodo in uso, mentre la costruzione di Craco Peschiera continuava. Con l’avanzare dei lavori di costruzione agli abitanti veniva assegnata una nuova unità abitativa, in seguito a circa 3 anni di permanenza all’interno di queste baracche. Dopo le prime consegne ci fu un ulteriore rallentamento dei lavori edili a Peschiera: stanchi dei ritardi e degli anni nella baraccopoli, molti cominciarono a lamentarsi, fino ad uno sfociare della protesta tra il 1969 ed il 1970.” Il paese di Craco Peschiera, nonostante simboleggi la nuova casa dei crachesi, ha tutt’ora un inevitabile e forte impatto per i suoi abitanti, i quali possono osservare quotidianamente Craco Vecchio. I loro sentimenti e le loro sensazioni circa la situazione sono riflettuti in una poesia scritta da Silvana Ragone.

 

CRACO
TI GUARDO DA LONTANO
È NITIDO IL TUO PROFILO,
MI ATTRAE.
SOLO GIACI,
ADAGIATO SUL PENDIO.
E LE TUE CASE,
SVENTRATE DALLA FRANA
DA QUI SEMBRANO INTATTE.
ANCHE LA TORRE È SEMPRE LÌ
A RAFFORZARE I MIEI RICORDI.
ED IO TI RIVISITO CON IL CUORE
E RITROVO IN TE
TUTTA LA MIA VITA.

Cortesia fotografica di Pietro Colonna

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